"L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari". (Antonio Gramsci)

domenica 21 aprile 2013

Il Movimento 5 Stelle ed i calcoli di bottega

Beppe Grillo ha bollato la rielezione di Napolitano come un "colpo di stato".

I suoi simpatizzanti affermano che per il paese si tratta della scelta peggiore che potesse essere presa.

E non c'è da dubitare che qualsiasi governo dovesse nascere senza la partecipazione del M5S sarebbe condannato senza attenuanti.

Considerato il peso che il M5S ha nel nuovo parlamento ed i tentativi per raggiungere un'intesa promossi dal PD, le interpretazioni possibili sono due:

  1. la guida del M5S non è riuscita ad evitare "il peggio" perchè si tratta di una manica di sprovveduti;
  2. la guida del M5S ha deliberatamente accettato che si verificasse "il peggio" perché conviene così.
Ipotizzando che la nr. 1 non sia la risposta corretta, restano da delineare i termini del calcolo di convenzienza che spinge il M5S a rifiutare il compromesso che permetterebbe ai suoi rappresentanti di entrare nella "stanza dei bottoni" e far valere le proprie idee.

La mia opinione è che il M5S in questo momento non ci tenga affatto a governare.

In una situazione di crisi come quella attuale, sul governo si scaricano aspettative e tensioni sociali elevatissime, a fronte di spazi di manovra angusti che possono essere allargati solo al prezzo di ulteriori manovre fiscali.

In questo sentiero stretto ed irto di ostacoli, non vi sarebbe "gloria" a buon mercato per il M5S, bensì il rischio di inciampare perdendo per sempre l'aurea della novità rispetto ai partiti tradizionali ed imboccare la parabola discendente.

Meglio allora che siano i soliti, vituperati partiti ad andare avanti assumendosi gli oneri del governo; mentre il M5S si arrocca all'opposizione in attesa di vedere passare il cadavere del nemico trasportato dalla corrente del fiume.

Se la guida del M5S punta a prendere più voti nelle prossime elezioni, il ragionamento non fa una piega.

Ma nel riconoscerlo rimane una perplessità, un'amarezza ...

... il M5S è dunque disposto ad accettare "il peggio" oggi per poter prendere più voti domani ...

... baratta quello che esso stesso giudica essere l'interesse generale del paese, ovvero il grande cambiamento, per un proprio tornaconto politico. 

Ma allora cosa differenzia i rapprsentanti del M5S da quelli degli altri partiti, accusati di essere attaccati al loro potere? Solo il fatto di essere facce nuove come lo erano a suo tempo quella di Berlusconi e di Bossi, e come si propone oggi Renzi ?

Basta! Non c'è più tempo per calcoli e tattiche. Neanche per il M5S. La sofferenza viva delle persone deve imporre a chi abbia chiesto agli elettori il mandato di governare il paese, di smetterla con i calcoli di bottega, e di svolgere la propria missione con assoluta dedizione e generosità senza pensare agli esiti della successiva competizione elettoriale. La Politica deve essere al servizio del Paese e non viceversa!

Un cordiale saluto.
Emilio L.

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